








Bucintoro 1976 - Edizione Limitata
Il Bucintoro 1976 rappresenta il secondo capitolo della nostra serie dedicata ai movimenti NOS, preziosi testimoni della grande tradizione meccanica. A pulsare nel suo cuore è il calibro d’epoca Lemania 1873, un cronografo manuale che ha equipaggiato strumenti professionali d’aviazione, simbolo di affidabilità e precisione. Questa edizione rende omaggio al periodo in cui l’aviazione civile supersonica ha ridisegnato i confini del viaggio, trasformando l’oceano in poche ore di volo. A suggellare questo legame, ogni esemplare custodisce una placchetta in titanio ricavata da una pala originale del Concorde, certificata, che rende unico ogni segnatempo.
MATERIALE CASSA: Acciaio 316L
DIMENSIONI: Ø42mm, da ansa ad ansa 49mm
SPESSORE:11.50mm (vetro escluso)
VETRO: 1.60mm, vetro in zaffiro bombato con antiriflesso
MOVIMENTO: Lemania 1873, Swiss Made
FUNZIONI: Cronografo
PIGMENTO LUMINESCENTE: BGW9 Super-LumiNova®
LUNETTA: Acciaio 316L
RESISTENZA ALL'ACQUA: 10ATM (= 100mt)
CINTURINO: Pelle Made in Italy
EXTRA: Bracciale Sansovino
I movimenti Lemania 1873 impiegati in questa edizione provengono da diversi lotti recuperati da collezioni private europee. Sono stati prodotti in anni differenti e, pur appartenendo tutti alla stessa famiglia di calibri, possono presentare leggere variazioni estetiche o costruttive. Ogni esemplare è stato comunque interamente restaurato e revisionato dal nostro maestro orologiaio per garantire la piena funzionalità e l’integrità meccanica.
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Il contatore dei minuti del Bucintoro 1976 rievoca le cabine di comando del Concorde, dove ogni secondo era fondamentale per spingere i limiti della velocità. Gli indici dedicati a Mach 1 e Mach 2 non sono semplici riferimenti grafici, ma simboli di quel momento unico in cui l’uomo ha infranto la barriera del suono. Un dettaglio che trasforma il quadrante in una celebrazione dell’era supersonica, dove precisione e audacia diventano una sola cosa.

Il fondello in vetro zaffiro lascia ammirare il calibro Lemania 1873, mentre l’anello esterno riporta, in raffinata finitura dorata, i nomi delle città simbolo dell’era supersonica: Londra, Parigi, New York e Washington. Non semplici scritte decorative, ma coordinate ideali che richiamano le rotte transatlantiche percorse dal Concorde, trasformando il movimento in un ricordo vivo di viaggi che hanno cambiato la percezione del tempo.
Il contatore dei minuti del Bucintoro 1976 rievoca le cabine di comando del Concorde, dove ogni secondo era fondamentale per spingere i limiti della velocità. Gli indici dedicati a Mach 1 e Mach 2 non sono semplici riferimenti grafici, ma simboli di quel momento unico in cui l’uomo ha infranto la barriera del suono. Un dettaglio che trasforma il quadrante in una celebrazione dell’era supersonica, dove precisione e audacia diventano una sola cosa.
Il fondello in vetro zaffiro lascia ammirare il calibro Lemania 1873, mentre l’anello esterno riporta, in raffinata finitura dorata, i nomi delle città simbolo dell’era supersonica: Londra, Parigi, New York e Washington. Non semplici scritte decorative, ma coordinate ideali che richiamano le rotte transatlantiche percorse dal Concorde, trasformando il movimento in un ricordo vivo di viaggi che hanno cambiato la percezione del tempo.


“NON ERA SOLO VELOCITÀ.ERA VIVERE UN PASSO AVANTI AL RESTO DEL MONDO.”
Il Bucintoro 1976 rappresenta il secondo capitolo della nostra serie dedicata ai movimenti NOS, preziosi testimoni della grande tradizione meccanica. A pulsare nel suo cuore è il calibro d’epoca Lemania 1873, un cronografo manuale che ha equipaggiato strumenti professionali d’aviazione, simbolo di affidabilità e precisione. Questa edizione rende omaggio al periodo in cui l’aviazione civile supersonica ha ridisegnato i confini del viaggio, trasformando l’oceano in poche ore di volo. A suggellare questo legame, ogni esemplare custodisce una placchetta in titanio ricavata da una pala originale del Concorde, certificata, che rende unico ogni segnatempo.

Le pale originali del motore Rolls-Royce/Snecma Olympus 593 del Concorde, provenienti dai lotti certificati 3464 e 3335 e realizzate in lega di titanio e nichel, vengono accuratamente lavorate fino a trasformarsi in placche numerate. Ogni incisione dorata racchiude non solo l’identità dell’edizione limitata, ma soprattutto la memoria di migliaia di ore di volo supersonico sopra l’Atlantico. Un processo che rende ogni esemplare un pezzo irripetibile di storia aeronautica, integrato per sempre in un nostro segnatempo.

Ogni esemplare custodisce un dettaglio straordinario: una targhetta ricavata da una pala originale del motore Concorde. Questo componente, in lega di titanio e nichel, ha attraversato l’Atlantico a velocità supersoniche, vivendo migliaia di ore di volo. Oggi, trasformato in elemento distintivo della cassa, diventa un frammento autentico di storia aeronautica e un simbolo di connessione tra ingegneria leggendaria e alta orologeria.
Le pale originali del motore Rolls-Royce/Snecma Olympus 593 del Concorde, provenienti dai lotti certificati 3464 e 3335 e realizzate in lega di titanio e nichel, vengono accuratamente lavorate fino a trasformarsi in placche numerate. Ogni incisione dorata racchiude non solo l’identità dell’edizione limitata, ma soprattutto la memoria di migliaia di ore di volo supersonico sopra l’Atlantico. Un processo che rende ogni esemplare un pezzo irripetibile di storia aeronautica, integrato per sempre in un nostro segnatempo.
Ogni esemplare custodisce un dettaglio straordinario: una targhetta ricavata da una pala originale del motore Concorde. Questo componente, in lega di titanio e nichel, ha attraversato l’Atlantico a velocità supersoniche, vivendo migliaia di ore di volo. Oggi, trasformato in elemento distintivo della cassa, diventa un frammento autentico di storia aeronautica e un simbolo di connessione tra ingegneria leggendaria e alta orologeria.


Il Lemania 1873
Per la seconda volta siamo riusciti a recuperare un numero limitato di calibri d’epoca Lemania 1873, autentici testimoni di una grande tradizione meccanica. Dopo decenni di silenzio, questi movimenti NOS sono stati riportati a nuova vita attraverso un meticoloso processo di restauro, rispettandone l’identità originaria e le finiture tipiche degli anni ’70. Questo stesso calibro, con le sue 21.600 alternanze all’ora e una riserva di carica di circa 40 ore, ha accompagnato le sfide più estreme dell’uomo: dalla strumentazione professionale d’aviazione al polso del personale NASA. Un’eredità di precisione che ritrova oggi il suo legame naturale con il Concorde, dove i piloti si affidavano al tempo come strumento vitale a velocità supersoniche.
21.600 alternanze/ora (3 Hz)
–5 / +10 s/giorno (valore medio atteso dopo restauro e regolazione)
~40 ore
Ore, minuti, piccoli secondi, cronografo a 30 minuti e 12 ore
6.9mm
Il savoir faire del nostro maestro orologiaio: Daniele Zorzetto


Ogni Lemania 1873 viene smontato completamente, pezzo per pezzo, per essere sottoposto a un’analisi meticolosa. Ogni componente viene valutato, ripulito e, se necessario, riparato con tecniche che rispettano la delicatezza di un movimento d’epoca. È un processo che richiede competenze orologiere raffinate e una pazienza estrema: riportare in vita questi calibri significa non solo restaurare un meccanismo, ma ridare voce a una storia che ha attraversato i cieli e lo spazio.

Alcuni elementi, ormai irrimediabilmente compromessi dal tempo, vengono ricreati ex novo. Non semplici sostituzioni, ma vere e proprie opere di ricostruzione, realizzate riprendendo le stesse finiture e le lavorazioni tipiche degli anni ’70. Grazie a questa attenzione, ogni calibro conserva l’anima originaria, tornando a riflettere la perfezione tecnica e il carattere estetico che hanno reso il Lemania 1873 un’icona orologiera.

Dopo la revisione completa, ogni movimento viene riassemblato con estrema cura: ingranaggi, ponti e leve ritrovano il loro posto, riportando in vita la sinfonia meccanica del Lemania 1873. Segue una fase di test approfonditi, che ne verificano precisione e affidabilità anche nelle condizioni più impegnative. Solo così il calibro è pronto a tornare in funzione, racchiuso nel Bucintoro 1976, per continuare la sua storia con la stessa forza e affidabilità che un tempo lo resero indispensabile ai piloti del Concorde.
Ogni Lemania 1873 viene smontato completamente, pezzo per pezzo, per essere sottoposto a un’analisi meticolosa. Ogni componente viene valutato, ripulito e, se necessario, riparato con tecniche che rispettano la delicatezza di un movimento d’epoca. È un processo che richiede competenze orologiere raffinate e una pazienza estrema: riportare in vita questi calibri significa non solo restaurare un meccanismo, ma ridare voce a una storia che ha attraversato i cieli e lo spazio.
Alcuni elementi, ormai irrimediabilmente compromessi dal tempo, vengono ricreati ex novo. Non semplici sostituzioni, ma vere e proprie opere di ricostruzione, realizzate riprendendo le stesse finiture e le lavorazioni tipiche degli anni ’70. Grazie a questa attenzione, ogni calibro conserva l’anima originaria, tornando a riflettere la perfezione tecnica e il carattere estetico che hanno reso il Lemania 1873 un’icona orologiera.
Dopo la revisione completa, ogni movimento viene riassemblato con estrema cura: ingranaggi, ponti e leve ritrovano il loro posto, riportando in vita la sinfonia meccanica del Lemania 1873. Segue una fase di test approfonditi, che ne verificano precisione e affidabilità anche nelle condizioni più impegnative. Solo così il calibro è pronto a tornare in funzione, racchiuso nel Bucintoro 1976, per continuare la sua storia con la stessa forza e affidabilità che un tempo lo resero indispensabile ai piloti del Concorde.




Elemento chiave per scandire le fasi cruciali del volo, quando il pilota doveva controllare con assoluta precisione il tempo necessario a raggiungere la velocità target. Gli indici dedicati a Mach 1 e Mach 2 non sono semplici segni grafici: rappresentano l’attimo in cui l’aereo varcava la barriera del suono, trasformando l’attesa in tensione e l’istante in emozione pura. Sul quadrante del Bucintoro 1976 questo dettaglio diventa un simbolo tangibile dell’era supersonica, dove ogni minuto era una conquista.

Montata sull’asse comune con le lancette di ore e minuti, la lancetta centrale del cronografo diventa lo strumento principe per monitorare la velocità in tempo reale. Attivabile, arrestabile e azzerabile con i pulsanti, permette di registrare ogni variazione con immediatezza. È l’equivalente orologiero degli strumenti di bordo che traducevano ogni frazione di tempo in un dato operativo. Nel Bucintoro 1976, ogni scatto della lancetta non misura soltanto i secondi, ma racconta il ritmo del viaggio e la dinamica del volo.

Contrassegnato dalla dicitura Fuel, il contatore delle ore è un omaggio agli strumenti che segnalavano l’autonomia residua di carburante: un’informazione vitale per voli transatlantici capaci di coprire l’oceano in poco più di tre ore. In questa reinterpretazione orologiera, la funzione diventa un richiamo diretto alla gestione delle risorse e alla sicurezza delle rotte a lungo raggio. Trasformato in dettaglio estetico, il contatore Fuel restituisce sul quadrante l’eco di quelle cabine di pilotaggio, dove ogni indicazione era un tassello indispensabile del viaggio supersonico.
Elemento chiave per scandire le fasi cruciali del volo, quando il pilota doveva controllare con assoluta precisione il tempo necessario a raggiungere la velocità target. Gli indici dedicati a Mach 1 e Mach 2 non sono semplici segni grafici: rappresentano l’attimo in cui l’aereo varcava la barriera del suono, trasformando l’attesa in tensione e l’istante in emozione pura. Sul quadrante del Bucintoro 1976 questo dettaglio diventa un simbolo tangibile dell’era supersonica, dove ogni minuto era una conquista.
Montata sull’asse comune con le lancette di ore e minuti, la lancetta centrale del cronografo diventa lo strumento principe per monitorare la velocità in tempo reale. Attivabile, arrestabile e azzerabile con i pulsanti, permette di registrare ogni variazione con immediatezza. È l’equivalente orologiero degli strumenti di bordo che traducevano ogni frazione di tempo in un dato operativo. Nel Bucintoro 1976, ogni scatto della lancetta non misura soltanto i secondi, ma racconta il ritmo del viaggio e la dinamica del volo.
Contrassegnato dalla dicitura Fuel, il contatore delle ore è un omaggio agli strumenti che segnalavano l’autonomia residua di carburante: un’informazione vitale per voli transatlantici capaci di coprire l’oceano in poco più di tre ore. In questa reinterpretazione orologiera, la funzione diventa un richiamo diretto alla gestione delle risorse e alla sicurezza delle rotte a lungo raggio. Trasformato in dettaglio estetico, il contatore Fuel restituisce sul quadrante l’eco di quelle cabine di pilotaggio, dove ogni indicazione era un tassello indispensabile del viaggio supersonico.



Ø42 mm, da ansa ad ansa 49 mm, spessore 11.5 mm (vetro escluso)
1.60 mm, vetro in zaffiro bombato
Acciaio 316L
Swiss Made Lemania 1873, vintage NOS a carica manuale, meticolosamente restaurati
Cronografo
Swiss-Made BGW9 Super-LumiNova®
10 Atmosfere (100m/328ft)
A pressione