Durante il Rinascimento, Venezia basò la sua grandezza e la sua ricchezza su un sapiente intreccio tra politica e commerci, che le diedero il primato tra le repubbliche marinare del Mediterraneo. Per ottenere (e mantenere) questa posizione, fu essenziale lo sviluppo di una tecnologia navale all’avanguardia, che raggiunse l’apice nel primo '700. La costruzione di vascelli di ogni tipo e dimensione proseguì fino al XX secolo.
Il sommergibile: la nuova frontiera della tecnica navale
Lo sviluppo dei battelli subacquei presenta varie similitudini con quello che molto più tardi avrebbe interessato gli aeroplani. I primi studi teorici sulla costruzione di un sommergibile sono stati effettuati da Leonardo da Vinci nel 1500 circa, anche se le sue teorie non sfociarono mai in un prototipo funzionante.
Nel 1680, Giovanni Alfonso Borelli nella sua opera De Motu Animalium illustrò la possibilità della costruzione di un veicolo che, per la prima volta, potesse esplorare gli abissi marini. Sulla costruzione del primo sommergibile le fonti storiche si dividono e non possono pertanto essere ritenute attendibili. Ciò che è certo è che Venezia ebbe un ruolo di protagonista anche nella realizzazione di questi straordinari battelli.
Il Nereide: il sommergibile costruito a Venezia
Tra il 1911 e il 1913, fu realizzato proprio a Venezia il sommergibile Nereide su progetto dell'ingegnere De Bernardis. Il Nereide vantava proporzioni inedite per l'epoca: era lungo oltre 40 metri e largo quasi quattro e mezzo; poteva raggiungere la velocità massima di 13,2 nodi in superficie e 8 nodi in immersione.
Al fine di esaltare l’ingegno e allo spirito pionieristico che da oltre 1600 anni contraddistinguono i Veneziani, abbiamo scelto chiamare Nereide il nostro orologio subacqueo.
Dotato di una resistenza atmosferica che raggiunge i 200 metri, questo modello si distingue all’interno della nostra collezione per la sua vocazione al mondo delle immersioni.
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